Dal nome di un veicolo a quello di una casa produttrice, il passo è stato breve. Realizzata per motivi di necessità (essere performanti durante la Seconda guerra mondiale), dal 1946 la Jeep dà inizio a un’epopea piuttosto complessa: dopo una serie di passaggi di proprietà e consegne, nasce la Wagoneer, un fuoristrada di dimensioni imponenti, che non rinuncia però al comfort e che, forte di motori generosi, sembra prefigurare le attuali suv. Nel 1974 arriva la Cherokee Chief, modello a due porte della Wagoneer, e fino al 1987 continueranno a essere lanciati nuovi modelli, dalla CJ-7 e CJ-8, per arrivare alla seconda generazione di Cherokee. Arriviamo al 2009, e Chrysler diviene una controllata della Fiat. Si susseguono varie generazioni di Cherokee, Wrangler, Grand Cherokee, nascono la Commander (2006), la Compass e la Patriot. Il gruppo FCA preserva l’identità del marchio, dà valore alle caratteristiche di sempre, dando altresì uno sguardo al futuro e all’evoluzione. Viene introdotta la Cherokee e, poi, la più piccola Renegade: due suv inconfondibilmente Jeep, ma con forme moderne e comfort in linea con i tempi, più funzionali quindi alle abitudini dell’autista del presente. La Renegade è prodotta in Italia, sulle stesse linee della Fiat 500X, con la quale condivide la meccanica. Nel 2018 arriva poi la nuova Wrangler, ma è nel 2021 che arriva un vero e proprio punto di svolta: FCA entra a far parte del maxi-gruppo Stellantis, Jeep si ritrova in una famiglia più grande e composita. Nel frattempo debutta in Europa il pick-up Gladiator. E soprattutto non c’è volontà alcuna di fermarsi qui.